La montagna di Frosolone, collocata tra la valle del Trigno e la valle del Biferno, in un sistema alto-collinare a est del Matese e a sud della Maiella falesia di Colle dell’Orso è storicamente la più importante del Molise.
Distanza in macchina, circa un’ora.
Potremmo organizzare la tua visita seguendo un percorso natura/cultura.
Antiche autostrade d’erba della transumanza larghe fino a111 metri. La provincia di Isernia è solcata da ben quattro tratturi:
Pescasseroli-Candela (via Isernia)
Castel di Sangro-Lucera (via Pescolanciano)
Celano-Foggia (via Pietrabbondante e Staffoli)
Atleta-Biferno (via Sant’Angelo del Pescopennataro)
Oltre 100 chilometri di piste dentro i silenzi ieratici della montagna genuina. Sono tutelati come beni archeologici e ogni anno, a fine maggio, si svolge la Festa della Transumanza.
Il Chronicom Volturnense, codice miniato redatto in scrittura beneventana intorno al 1130 dal monaco Giovanni, da luce sulle vicende storiche del monastero, fondato da tre nobili beneventani, Paolo, Taso e Tato. Nel 782 l’abate Potone, succeduto ad Autperto, giura fedeltà al re franco Carlo Magno. Nell’881 un gruppo di Arabi, al servizio del duca/vescovo di Napoli Atanasio II, saccheggia e mette a fuoco il compleso monastico. Nel XI secolo i monaci ricostruirono la comunità cenobitica sulla riva destra del Volturno.
L’abbazia di San Vincenzo al Volturno (XIII sec.). La città monastica, il cui nucleo originale risale al 703 d.c., costituì un importantissimo centro religioso e amministrativo. Si estendevano per circa 6 ettari e al suo interno ospitava 8 chiese e decine di edifici. Il saccheggio dei Saraceni dell’801 segnò il suo declino. La sua epopea è narrata nel Chronicon Volturnense in cui il monaco Giovanni rievoca 400 anni di storia della comunità
La città, risalente alle migrazioni della transumanza, era luogo adibito a scambio di mercanzie ed animali. Tra il 2° sec. a.C. ed il 4° d.C. fu effettuata la fortificazione della città con l’innalzamento delle mura di origine sannita. Le quattro porte sono ancora ben identificabili. All’interno dell’insediamento urbano si riconosce ancora il tessuto viario. Sul lato destro si trovano il ‘macellum’, la basilica, il tribunale ed il Foro.
Gran parte degli archeologi identificano il sito con l’antica Bovianum Vetus. Il sito costituisce la più antica testimonianza del Sannio preromano. Il teatro, a 1000 m. di quota, si trova sul versante orientale del Monte Saraceno, in posizione in declivio aperta sulla valle del Trigno.
Il Teatro dei Sanniti, con i sedili dalla froma anatomica scolpiti ciascuno in un unico blocco di pietra. Alle spalle del Teatro sorge il basamento del tempio. L’intero complesso archeologico costituisce il più importante Santuario religioso e politico dei Sanniti, dove nel Tempio i sacerdoti sacrificavano agli dei e nel Teatro il Senato si riuniva per decidere le sorti del primo Stato confederato della storia.
Isernia La Pineta: il ritrovamento paleoantropologico più importante d’Europa ci ha permesso di conoscere la flora, la fauna e gli utensili adoperati dall’Homo Erectus 736.000 anni fa. Il Museo Nazionale del Paleolitico è un laboratorio permanente dove è possibile assistere agli scavi effettuati dagli studiosi. link al sito paleolitico la pineta
Da visitare:
Cattedrale romanica-neoclassica costruita su di un tempio pagano.
Resti dell’acquedotto romano.
Museo, nell’ex Monastero di Santa Maria delle Monache, con manufatti lapidei di epoca romana.
La fontana Fraterna simbolo della città, costruita fra il XIII ed il XIV sec. con elementi provenienti da un antico mausoleo.